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INTRO
...Anni dopo l’ultima battaglia dove i Cyborg sconfissero definitivamente i fantasmi neri riportando la pace nel pianeta Terra…
I nove ragazzi, avevano ripreso le loro vite e i loro progetti, conservando indelebili nelle loro menti i ricordi delle battaglie, delle sofferenze e dei rari attimi di quiete.
Il legame che gli univa era più solido che mai, erano una vera famiglia.
Jet,viveva a New York ed era proprietario di una delle più grandi e famose scuderie di Formula 1 e non perdeva occasione di scendere in pista come collaudatore.
Albert , nella sua Berlino si occupava della gestione di un’azienda di trasporti internazionali sia via mare che via terra.
Geronimo si occupava nella sua India di gestire un museo sulla cultura e tradizione dei nativi americani e dove espone, tra le altre , anche le sue opere intagliate in legno.
Chang, dedicatosi totalmente alla cucina, è divenuto un noto Chef con il suo programma televisivo di ricette orientali.
Bretagna, tornano a Londra si divide tra la sua carriera di attore teatrale e la gestione di un’accademia di recitazione.
Dal Kenya Punma inviava spesso ai suoi amici foto che mostravano come procedevano i progressi di sviluppo dei villaggi, con la costruzione di scuole, ospedali e parlava loro di tutti i progetti che stava mettendo in atto per il suo popolo.
Il dottor Gilmore viveva nella casa sulla scogliera dove da scienziato, oramai anziano, collaborava con le giovani menti nell’ambito della bioingegneria a servizio della medicina.
Il dottore e i ragazzi erano in contatto costante anche tramite whatsapp , avevano creato un gruppo dove ogni giorno si aggiornavano attraverso messaggi,foto e audio.
A tenere compagnia al dottor Gilmor alla villa era rimasto il “piccolo” Ivan,
se al professore fosse successo qualcosa si sarebbe subito messo il contatto telepatico i ragazzi in qualsiasi parte del mondo essi si trovassero e tramite il teletrasporto gli avrebbe fatti arrivare dall’anziano dottore che tutti consideravano come un padre.
Joe e Francoise vivono insieme in Francia, in una tranquilla zona fuori Parigi.
Lei non poteva non tornare a danzare, era acclamata e le sue esibizioni erano famose a livello internazionale.
Joe infine oltre a collaborare con Jet nella gestione della scuderia si occupava di selezionare nuovi piloti emergenti per farli divenire futuri campioni.
Le cose per tutti andavano bene…
CAPITOLO 1
Il suono della sveglia ruppe il silenzio nella camera da letto di Joe e Francoise ma entrambi erano già svegli da un po'.
Quella che stava per iniziare sarebbe stata una giornata molto importante per loro, quel giorno infatti avrebbero finalmente portato nella loro casa la bambina che avevano ottenuto in adozione.
Erano giunti a questa decisione dopo aver provato più volte ad avere un figlio ma dopo svariati tentativi, tutti vani, Joe non sopportava più di vedere la sua Francoise sfinita fisicamente e mentalmente, ogni volta le loro speranze venivano spazzate via da qualche complicazione improvvisa.
Francoise non stava più nella pelle, durante questi mesi avevano dovuto dar prova di essere una coppia perfetta in grado di dare un futuro ad una bambina che non era nata sotto una buona stella.
Il loro amore aveva superato tutti i test d'idoneità necessari per adottarla e qualche giorno prima ebbero il primo incontro con la bimba e da quel momento Francoise non desiderava altro che portarsela a casa.
Da quel primo contatto con quella creaturina il loro desiderio di essere genitori cominciò a diventare realtà…
Joe si girò sul letto verso Francoise, buongiorno le disse avvicinandosi e dandole un bacio sui capelli…
Lei si girò verso di lui "Buongiorno amore…"
Si baciarono per un po' e poi lei disse "Dobbiamo prepararci,la nostra piccola ci aspetta…".
Joe la guardò e le sussurrò
"Sarai la mamma più bella del mondo..".
Si prepararono e si diressero verso l'istituto dove gli aspettava il personale che aveva seguito la loro pratica.
Arrivarono in anticipo all'appuntamento che gli avrebbe rivoluzionato la vita di li in poi...
Finalmente entrarono, videro la psicologa che li attendeva insieme al personale della struttura e una di loro teneva in braccio la loro bimba pronta per andare a casa con i suoi nuovi genitori…
"I signori Shimamura vogliano seguirmi nel mio ufficio del direttore per firmare gli ultimi documenti per favore".
La donna seguita dai due neo genitori si diressero verso l'ufficio del direttore,la donna bussó
"Sign. ROSS i signori sono arrivati per i documenti",
"Bene accomodatevi pure…"
I due entrarono e la donna chiuse la porta dietro di se.
"Bene",disse l'uomo ultimando il controllo degli ultimi fogli che aveva sopra la sua scrivania…
Quando alzò gli occhi verso Joe e Francoise rimase per un attimo stupito, quasi incredulo, Joe notò l'espressione dell'uomo anche se durò pochissimo perché il momento venne interrotto dall'entrata della psicologa con in braccio la bambina per porgerla delicatamente tra le braccia di Francoise che non poté trattenere le lacrime…
Firmarono i documenti e finalmente lasciarono la struttura diretti verso casa con la loro figlia.
La giornata proseguì con aria di festa, Joe e Francoise erano al settimo cielo e non riuscivano a staccarsi un attimo da lei neanche con lo sguardo.
"Hei Francoise, dovremo avvisare gli zii che la loro nipotina è arrivata e aspetta di conoscerli" disse Joe.
"Si,certo!" Rispose lei con un sorriso..
Joe prese il telefono,aprì la fotocamera e scattò una foto a Francoise seduta sul divano con la bambina in braccio..la donna la guardava con occhi materni e il suo sguardo brillava.
Joe invió la foto sul gruppo e in pochi secondi vennero sommersi dai messaggi da parte degli altri ragazzi e del dottore tutti impazienti di stringere la loro nipotina.
"Come si chiama la mia nipotina?"chiese Jet
"Si si diteci il nome di quella signorina meravigliosa"dissero gli altri.
Joe schiacciò il tasto e registrò un messaggio vocale
"Ciao ragazzi, io e Francoise siamo al settimo cielo, si chiama Alaia e non vediamo l'ora di farvela conoscere di persona...ora dorme e io e la sua mamma mi sa che la seguiremo!
Vi salutiamo... buonanotte a tutti".
"Ecco fatto"disse sedendosi sul divano accanto a Francoise e a sua figlia.
Avvicinò la bocca all'orecchio di Francoise e le disse piano
"Sei contenta? Sei mamma adesso!"
Lei non trattenne le lacrime, lacrime di gioia perché dopo tanto dolore finalmente lei e Joe erano diventati mamma e papà.
Lui la guardò sorridendole, ti amo le disse e la baciò.
Passarono un po' di tempo abbracciati sul divano, con la piccola Alaia che dormiva beatamente.
"Che dici Fran andiamo a dormire anche noi?"
La prese per mano e l'aiutò ad alzarsi, insieme andarono in camera dove era già pronto il lettino della piccola accanto a quello di mamma e papà,prima di adagiarla le diedero entrambi un bacio sulla fronte.
Dopo aver messo Alaia a nanna Joe prese Francoise per mano, l'accompagnò vicino al letto e la baciò iniziando a spogliarla.
Lei si abbandonò completamente alle mani del suo uomo, era al massimo della felicità, quella felicità che da tempo le sembrava irraggiungibile e che entrambi avevano conquistato dopo molte sofferenze.
Fecero l'amore,poi lei si addormentò tra le sue braccia e lui rimase sveglio a guardarla.
Sentiva il suo respiro e quello della piccola che dormiva accanto a loro….
Tutto sembrava tranquillo.
Ad un tratto nella sua mente tornò il ricordo dello sguardo del direttore dell'istituto quella mattina.
Joe non sapeva perché ma qualcosa non gli tornava
"Perché ci ha guardati cosi?
Francoise non credo se ne sia accorta era concentrata su Alaia…" pensò tra se e se.
Con questi pensieri si addormentò.
Il signor Ross andò nell’archivio che era appartenuto a suo padre, scomparso parecchi anni prima. Si guardò intorno per ammirarne la grandezza e poi andò verso uno scaffale in particolare, quello che conteneva tutti gli studi effettuati dal padre in ambito di armi militari e nuove tecnologie.
Prese un testo, ma non un testo a caso, sapeva bene cosa stava cercando, l’aveva sfogliato infinite volte, affascinato dal contenuto scritto dal genitore.
Lo sfogliò velocemente arrivando al capitolo che cercava…
Posò gli occhi in quelle righe, guardò i disegni e un sorriso si stampò sul suo volto.
“Papà, continuerò io la tua opera...”
Prese il telefono, compose un numero:”Sono io, dobbiamo riunirci...vi devo parlare”.
CAPITOLO 2
...Qualche mese dopo…
Francoise era in casa con la piccola, guardò l’orologio e disse
"Tra poco torna papà!".
La bimba le sorrise giocherellando con la manina con i capelli della mamma.
Joe dopo un periodo di ferie, per stare a casa con Francoise e aiutarla con la bimba aveva ripreso a lavorare, aveva dei talenti su cui lavorare dato l’imminente scadenza dei contratti di alcuni piloti in carica.
Quella giornata era stata abbastanza leggera, nel suo studio tra un foglio e l’altro non poteva far a meno di pensare a sua figlia, non vedeva l’ora di tornare a casa dalle sue donne.
Si adagiò sulla sedia, prese il telefono e si mise a scorrere le foto che gli aveva inviato Francoise durante la giornata con tutti i progressi della loro piccola..sorrise…
Aprì la chat e inviò a Francoise un bacio con un cuore.
In quel momento però gli tornò in mente quel particolare, quella sensazione che aveva provato all’istituto, quell’uomo… e il tutto non gli piaceva.
Si alzò dalla sedia, prese giacca e chiavi, chiuse l’ufficio salì in macchina diretto verso casa.
Dopo circa una trentina di minuti arrivò a casa, Francoise avvertì il rombo del motore dell’auto già prima che entrasse in cortile
“Ecco papà, ecco papà!!!” disse prendendo la piccola in braccio e dirigendosi verso la porta di casa.
Aprì la porta e venne accolto dalle sue donne.
Diede un bacio ad entrambe, la piccola si divincolava per far si che Francoise la mettesse a terra nel tappeto dove si trovavano i suoi giocattoli.
“Eh va bene, vai a giocare… mamma e papà provano a cenare finché tu te ne stai qui buona buona ok?” la posò delicatamente a terra e la bimba subito fu attratta dai tanti colori degli oggetti che la circondavano.
Joe andò in bagno, si lavò e si cambiò, torno in cucina fermandosi a guardare sua figlia che era intenta a studiare un giocattolino che le aveva regalato lo zio Albert e Francoise che preparava la cena...pensava a quanto fosse fortunato...si sentiva come in paradiso.
Francoise lo vide assorto nei pensieri "Joe...hei ...tutto bene? E’ pronto vieni dai...”
“Si si tutto benissimo,vi guardavo e pensavo a quanto sono fortunato ad avervi” disse sedendosi a tavola.
La piccola iniziava a reclamare l’attenzione dei genitori per essere presa in braccio, Joe si alzò, la prese e se la portò con lui a tavola.
La bimba subito allungò le mani verso quello che si trovava sul tavolo.
La sua attenzione però venne catturata dal tovagliolo con il quale si mise a giocare mentre Joe finiva la cena.
“Dobbiamo avvertire il dottor Gilmore che questo fine settimana andiamo a trovarlo, ci saranno tutti, oggi mi ha confermato anche Punma, non vedono l’ora di rivedere la loro nipotina” disse Francoise.
"Certo, lo chiamo subito, ne sarà felicissimo anche lui".
Francoise prese la bimba dalle braccia del padre ”Dai la buonanotte a papà, è ora di andare a fare la nanna.
Joe vado a metterla a letto, tu chiama il dottore, ti aspetto in camera”.
Il dottor Gilmore era in salotto, sul divano a leggere un libro quando il telefono squillò “Ma chi potrà essere a quest’ora, di sicuro uno dei miei ragazzi”si alzò e andò a rispondere.
“Buonasera professore spero non averla disturbata!”,
"Joe, ragazzo mio ma cosa dici, sentirvi è sempre una gioia...dimmi dimmi, tutto bene? la piccola come stà?”,
“Si, va tutto bene, Alaia fa continui progressi è una bambina sveglia!
Io e Francoise pian piano impariamo a stare ai suoi ritmi….
Io la chiamavo per dirle che questo fine settimana noi e gli altri ragazzi veniamo a trovarla!”.
“Ma che notizia bellissima, sarà contentissimo anche Ivan di rivedervi!”
“Benissimo, le auguro una buona notte professore a presto!”
“Notte anche a te, saluta Francoise e la piccola”.
Chiuse la telefonata e andò in camera, Francoise non c’era ancora, da quando avevano portato la piccola a dormire nella sua cameretta ci metteva un po' prima di addormentarsi, era attirata dalle stelle luminose appese sul soffitto, le guardava e emetteva dei suoni che come se stesse parlando con loro e dopo un po' crollava e accanto a lei spesso crollava anche la mamma.
Joe aprì l’armadio, scelse i vestiti per il giorno dopo e poi si preparò per la notte.
Si mise a letto con il tablet a leggere le ultime mail e dopo un po' anche Francoise arrivò in camera
“Dorme finalmente!”disse mettendosi a letto accanto a Joe.
“Domani sera la addormento io” disse lui.
“Va bene, basta che poi non la porti a letto con noi come le altre volte, perché poi si abitua e non va bene”.
Joe la guardò sorridendo, ripose il tablet sul comodino e Francoise si accoccolò a lui.
“Buonanotte amore” le disse stringendola.
Arrivò venerdì mattina, Joe andò a lavoro e Francoise durante la giornata oltre a dedicarsi alla bambina doveva preparare anche i bagagli, quella sera infatti sarebbero partiti per andare a trovare il dottore e Ivan e li avrebbero ritrovato anche tutti gli altri.
Questi momenti la mettevano di buon umore.
Mentre lei faceva le valigie la piccola giocava accanto a lei e appena Francoise si distraeva un attimo per riporre un capo in borsa la piccola si intrufolava nell’armadio della mamma e cominciava ad afferrare tutto quello che trovava e a porgergli alla mamma per aiutarla.
Dopo qualche ora ebbe terminato e dopo un po' arrivò anche Joe.
“Sono a casa” disse aprendo la porta d’ingresso.
La piccola sentendo il rumore e la voce del papà partì velocemente a gattoni verso di lui per farsi prendere in braccio.
“Ciao piccola”le disse dandole un bacio sulla guancia, “dov’è la mamma?”
Francoise uscì dalla camera,”Eccomi, sei tornato prima oggi, successo qualcosa?”
“No, sono tornato per darti una mano con le valigie e magari possiamo anche partire prima, che dici?”
“Questa mattina io e Alaia abbiamo sistemato le nostre cose e nel pomeriggio avremo preparato le tue...”, “No no, lascia, faccio io, tu metti a nanna la piccola e poi riposa anche tu, ne hai bisogno e quando si sveglia partiamo”.
Francoise gli sorrise, fece cenno di si con la testa avvicinandosi a lui per baciarlo “Grazie” poi prese la bambina in braccio portandola in camera sua per il riposino pomeridiano.
Joe mangiò qualcosa e poi andò a preparare il suo bagaglio.
Mentre sceglieva cosa mettere in valigia il suo sguardo si posò sulla custodia porta abiti appesa tra gli altri vestiti.
Aprì la cerniera, al suo interno vi era custodita la divisa rossa, più la guardava e più riviveva tutto quello che lui e gli altri avevano passato, il giorno della trasformazione in cyborg, la fuga dai fantasmi neri e tutte le battaglie che avevano affrontato… sentiva una sensazione strana, era come se quella divisa lo stesse chiamando…
“Joe” venne riportato alla realtà della voce di Francoise che lo guardava dalla porta della stanza.
La ragazza gli si avvicinò “Cosa succede Joe?” il ragazzo la guardò, non sapeva se parlarle di quel pensiero che lo perseguitava oppure di non farla preoccupare inutilmente ora che era felice.
“Nulla, rivedendo la nostra divisa mi sono tornati in mente molte ricordi...tutto qui”.
La ragazza lo abbracciò, stettero per qualche minuti stretti uno all’altra
“Sarà meglio finire di preparare il necessario per la partenza, altrimenti quando si sveglierà Alaia saremo ancora in alto mare….”disse lei.
****
“Hai ragione, stare attaccato a te mi fa venire tutt’altre voglie che quelle di preparare una valigia”.
Lei diventò rossa e tentò di staccarsi ma le braccia attorno ai suoi fianchi non allentavano la stretta.
“Dai Joe, lasciami abbiamo molte cose da fare e poco tempo...”lui la guardava con un sorriso malizioso sulle labbra e con un gesto rapido la spinse sul letto sotto di lui.
Lei provò ancora a ribellarsi al piacevole peso del corpo del suo uomo sopra di lei ma si arrese quasi subito al piacere che lui le stava dando.
Sentiva le sue mani percorrere il suo corpo con delicatezza estrema, questo la mandava in estasi e lui lo sapeva.
Quando lui si alzò per guardarla negli occhi lei iniziò a sbottonargli la camicia e una volta aperta ne afferrò la stoffa per tirarlo di nuovo sopra di lei per sentire il suo corpo sul suo.
Joe non capiva più nulla, l’eccitazione di quel momento aveva preso il sopravvento, la prese con forza, quella forza che a lei piaceva e lui lo sentiva.
Fare l’amore con lei lo portava in un altra dimensione, c’erano solo lui e lei, una cosa sola.
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Quel loro momento di piacere venne interrotto dai versetti di Alaia che dall’altra stanza provava e chiamare mamma…
Provarono a lasciarla nella sua cameretta ancora per un po' con la speranza che magari si riaddormentasse ma poco dopo i versetti della piccola si trasformarono in pianto non vedendo nessuno arrivare a prenderla in braccio.
Joe con un sorriso ironico si staccò da Francoise sdraiandosi sul letto accanto a lei,
la guardò, aveva il viso arrossato le si avvicinò e la baciò “Grazie amore mio” le disse.
Lei gli sorrise, si alzò dal letto, s’infilò la camicia di Joe e si diresse in camera della loro bimba.
Tornò nella stanza con in braccio Alaia, lei indicò con la mano papà steso sul letto quasi a voler dire alla mamma di portarla da lui.
“Joe tienila tu, io le preparò il biberon e poi mi preparo...”, “Certo piccola, vieni da papà”.
Dopo qualche ora tutto era pronto e partirono.
CAPITOLO 3
Mancavano pochi km per arrivare alla casa del dottore e Alaia cominciava ad essere stanca di tutte quelle ore di viaggio.
“Hei signorina, tra poco siamo arrivati, su un po' di pazienza”,
“Poverina avrà fame e a dirla tutta ne ho un po' anche io”disse Francoise.
“Non preoccuparti, non manca molto e poi Chang è già arrivato e si è già messo ai fornelli”
“Hai sentito Alaia? Possiamo stare tranquille”disse la ragazza guardando la bimba,
“Lo zio Chang ci prepara la pappa buona”.
Ed eccoci arrivati disse Joe.
I ragazzi corsero fuori a salutarli ma più che altro si concentrarono tutti sulla piccola Alaia,
Geronimo aiutò Joe a scaricare passeggino e bagagli dalla macchina,
poi arrivò anche Gilmore con Ivan in braccio e iniziarono a chiaccherare.
Poco dopo si sentì la chiamata di Chang che annunciava che la cena era pronta.
“Dai su su, qui è tutto pronto,venite venite…. Queste sono prelibatezze degne degli dei cucinate con le mie mani”.
La serata trascorse in modo molto allegro, la famiglia si era riunita, Alaia e Ivan giocavano sul tappeto del salone e gli altri chiaccheravano , ridevano e scherzavano.
Il dottore guardava i suoi ragazzi riuniti, quei ragazzi che erano stati privati di vite normali ma che avevano dato tutto per salvare il pianeta.
Li guardava ed era contento di averli li con lui, per lui erano figli suoi.
Quella notte Joe non riusciva a dormire, quel pensiero fisso che si portava da tempo non lo lasciava.
Si alzò, non voleva svegliare Francoise e Alaia continuando a rigirarsi nel letto.
Scese al piano di sotto, tutto taceva, tutti dormivano.
Andò in cucina a bere un bicchiere d’acqua ma dato che il sonno non si decideva ad arrivare fece un giro in quella grande casa che conosceva bene.
Si ritrovò davanti alla porta della sala di controllo ed entrò.
All’interno della stanza tutto era rimasto tutto intatto.
Ripensò a tutte le volte che lui e gli altri si erano riuniti li per decide come agire in battaglia.
Guardò le cartine appese ai muri, alcune avevano appunti presi da loro prima delle missioni.
Poi i suoi occhi si posarono sulla parete dietro la quale erano custodite le armi.
Appoggiò quasi inconsciamente la mano sul muro e questo si spostò, comparirono le loro pistole laser ognuna abbinata al proprietario… le guardò, lesse tutti i numeri mentalmente "002,003,004,005,006,007,008,009...
già 009" si disse.
Richiuse la parete e si girò per uscire dalla sala.
Dietro di lui trovò il dottor Gilmore.
“Dottore, non l’avevo sentita entrare...”
“Joe che ci fai qui a quest’ora della notte?”
“Non riuscivo a dormire dottore, ho fatto un giro e mi sono ritrovato qui...”
“Dimmi ragazzo, qualcosa non va? Ti ho guardato diverse volte stasera e ti ho visto strano…
Qualcosa non va con Francoise o con Alaia? Cosa ti preoccupa?”
“No, dottore con Francoise tutto bene e da quando c’è Alaia tra noi va ancora meglio…
Il fatto è...” il ragazzo s’interruppe.
“Figlio mio, non chiuderti in te stesso come in passato...dimmi cosa ti preoccupa”.
Il ragazzo decise di raccontare tutto al dottore
”Il giorno che siamo andati all’istituto per portare a casa Alaia, abbiamo incontrato il dirigente, il signor Ross, per la firma degli ultimi documenti.
Non lo so dottore, è stato strano, quell’uomo dopo aver letto il mio cognome ha alzato gli occhi dal documento guardandomi con uno sguardo strano,incredulo...non so neanche io come definirlo.
In quel momento ho provato una sensazione strana, un misto di minaccia e inquietudine…
Mi capitava in battaglia di solito….
Francoise non credo si sia accorta, era concentrata su Alaia….
E forse meglio così….
Forse sto solo esagerando….forse è tutto nella mia testa….”
Il dottore ascoltò le parole del ragazzo con attenzione e poi disse
“Se ti può far star più tranquillo farò delle ricerche su questo signore, ovviamente resterà tutto tra me e te...”
“Grazie dottore”il ragazzo abbracciò l’anziano il quale si commosse.
“Ora vai a riposare...è tardi...e cerca di stare tranquillo”.
“Va bene dottore….buonanotte”.
“Allora Ross, dicci il motivo per cui ci hai fatti riunire”
“Signori, credo di aver trovato 009”
“Credi o ne sei certo?”
“Ne sono certo, qualche tempo fa Joe Shimamura si è recato presso l’istituto dove lavoro con la sua amichetta Francoise Arnoul o meglio 003.
Probabilmente hanno una relazione.
I due hanno adottato una bambina...ne ho firmato io l’autorizzazione finale"
“Mmm… se questo fosse vero sarebbe un punto a nostro favore e si potrebbe pensare di vendicare tutti i nostri avi...”
“Ross, ci vogliamo fidare di te…
Inizieremo a studiare un piano per eliminare quei cyborg una volta per tutte… se non c’è l’ha fatta il fantasma nero ci riusciremo noi...”
CAPITOLO 4
“Tra qualche settimana è il compleanno di Alaia, com’è volato il tempo...ha già 3 anni.
Stai crescendo in fretta piccolina eh…" pensò tra se e se Francoise.
“Francoise...io tra un po' vado, il volo parte tra qualche ora.
Jet mi aspetta in aeroporto a New York e poi da li prendiamo il volo per Bakù.
Per qualsiasi cosa chiamami…”
“Si Joe, stai tranquillo.. io e Alaia faremo qualche giorno tra donne e poi sai che lei non vede l’ora di dormire nel lettone con mamma...”
“Si si...sul lettone con mama...” ripeté la bambina.
“Hei signorina, mi raccomando comportati bene finché sarò via...”
Alaia gli corse incontro e si fece prende in braccio, strinse le braccia attorno al collo del papà “Papi.. mi porti regalo?”
“Certo piccolina…”
“Vado Francoise… il taxi è arrivato”, diede un bacio alla bimba, prese la borsa e prima di uscire baciò Francoise “Ti amo”e uscì.
Quello di Joe e Jet era un viaggio di pochi giorni per presentare ad una scuderia di Baku il nuovo pilota, un talento scoperto da Joe e Jet né approfittò per entrare in affari anche con questa società dell’ Azerbaigian.
Il lavoro di entrambi ebbe ottimi frutti e i contratti vennero firmati.
A fine giornata i due rientrarono in hotel, stanchi ma completamente appagati.
Joe non vedeva l’ora di tornare in Francia dalla sua famiglia.
Prima di salire in camera lui e Jet si fermarono al bar per brindare alla conclusione più che positiva dei loro affari.
“Sono stanchissimo, non ne posso più...viaggiare mi stanca però né è valsa la pena…”
“Hai ragione Jet, non poteva andare meglio...questo nostro anno di lavoro è stato duro ma anche questa volta abbiamo vinto!”
“Può dirlo amico!”
Joe guardò l’ora “ Io vado su Jet, chiamo Francoise e poi vado a dormire….domani ho il volo di ritorno presto”,
“Buona idea, salgo anch’io, ma prima di dormire registro il contratto!”.
Arrivò in camera e chiamò Francoise “Eccomi, sono appena rientrato in hotel...”.
“Joe,ciao… parlo piano perché Alaia dorme...allora com’è andata?”
“No, prima dimmi come state voi...il lavoro è secondario”
“Qui tutto bene…lei fa la brava e continua a chiedere quando torna papi con il regalo”
“Ahaha… comunque io domani riparto, è andato tutto come previsto, il contratto è stato firmato...domani mattina prendo il primo volo, sarò a casa in serata.
Mi siete mancate...”
“Anche tu a noi”
“Francoise…”
“Si dimmi”
“No...nulla d’importante...buonanotte a domani”
“Buonanotte Joe...”
"Avrei voluto chiederle di sposarmi….ma forse meglio che lo faccia di persona" si disse
"Domani mattina prima di partire prenderò un regalo per Alaia e cercherò qualcosa anche per Francoise".
“Signori...mi avete fatto chiamare?”
“Si...il piano è pronto, ci affidiamo a te per l’esecuzione materiale.
Dovrai rapire la bambina data in affidamento ai due cyborg, così otterrai la reazione di 009 e della sua squadra.
Una volta che affronterai 009 in battaglia dovrai eliminarlo...ucciderlo definitivamente e portarci il suo corpo.
A noi non interessa come farai, vogliamo il risultato.
Attento, non ammettiamo errori."
“Miei signori non ve ne pentirete”
Il mattino seguente Joe lasciò presto l’hotel e andò in aeroporto, li comprò qualche giocattolo per sua figlia e poi andò nella gioielleria per acquistare un anello per fare la proposta a Francoise.
Quando fu nel negozio, vide una collanina da bambina con un campanellino, il cartellino indicava essere un richiamo per gli angeli custodi.
“Si… mi piace”.
Una volta scelto anche l’anello si fece impacchettare il tutto, uscì dal negozio proprio mentre stavano annunciando il suo volo.
Quella sera quando rientrò a casa trovò Francoise sul divano ad aspettarlo…
“Bentornato amore….Alaia è crollata questa sera” e si baciarono.
“Non vedevo l’ora di essere di nuovo da voi…vieni andiamo a fare il bagno...”
La prese per mano e si diresse verso il bagno, preparò la vasca, Francoise nel mentre andò a prendere il walkie talkie per avere la bimba sotto controllo.
Quando torno in bagno la vasca era pronta, la stanza illuminata con le candele,due bicchieri di vino erano appoggiati sul bordo della vasca Joe l’aspettava già in acqua.
“Whow...è..è bellissimo Joe… dobbiamo festeggiare qualcosa?”
“Mmm...forse...ma prima rilassati...”
“Raccontami com’è andato il viaggio di lavoro”
Joe iniziò a raccontarle tutto nei dettagli.
Quanto ebbe terminato lei disse “Ma signor Shimamura, non mi ha ancora detto cosa si festeggia...”
Lui allungò la mano verso lo sgabello vicino alla vasca
“Chiudi gli occhi Francoise e non usare la vista a raggi x”
Lei sorrise
La tirò a se prendendole la mano e infilandole l’anello al dito.
“Apri gli occhi ora”
Lei si guardò subito la mano, vide quel bellissimo anello...rimase senza parole, guardo Joe...non capiva…
“Joe….cosa...”
“Vuoi sposarmi Francoise?”
Alla ragazza sembrò non aver capito bene le parole...aveva desiderato da sempre quel momento che ora le sembrava di sognare…
“Joe...ripetimelo...”
“Vuoi sposarmi?”
Si aveva sentito bene...le aveva chiesto di sposarlo...era tutto reale…
Lui la guardava in attesa di una risposta.
“Si...lo voglio!”
Si baciarono avvolti dalla schiuma...lei con le lacrime di gioia….non ci poteva credere...aveva una figlia, anche se non naturale, e presto sarebbe diventata la moglie di Joe...aveva tutto.
Dopo essere usciti dalla vasca, si prepararono per la notte.
“Quante cose hai comprato per Alaia?”
“Solo qualche Barbie e qualche peluche….ma aspetta la cosa bella è un’altra..”
Prese il pacchettino contenente il ciondolo e lo mostrò a Francoise.
“Guarda, questo è per il suo compleanno...è un ciondolo che richiama gli angeli custodi...dovunque sarà noi la proteggeremo”
“E’ bellissimo…”
...il compleanno della piccola Alaia arrivò, alcuni dei ragazzi riuscirono ad essere in Francia per andare a fare gli auguri di persona alla loro nipotina mentre altri lo fecero tramite videochiamata ma i loro regali arrivarono tramite posta.
Nessuno voleva far mancare un segno della propria presenza quel giorno a quella bambina.
Joe e Francoise le misero al collo il ciondolo e ai lei piacque molto...anche se in qualche modo fu più attratta dai giocattoli che ricevette…
Qualche giorno dopo il dottor Gilmore provò a contattare Joe, il ragazzo aveva lasciato il cellulare in ufficio e si trovava in sala riunioni.
Quando tornò e controllando il telefono trovò le chiamate perse da parte del dottore capì subito che doveva trattarsi di qualcosa di importante.
Ricompose subito il numero…
Dall’altro capo rispose lo scienziato” Dottore mi dica, ho visto le chiamate...”
“Joe, si tratta di quelle ricerche che ti avevo promesso avrei fatto sul conto di quel Ross...”
Il ragazzo capì subito che doveva aver scoperto qualcosa di serio.
“Joe….sarebbe meglio tu venissi qui da me per parlarne di persona….è più sicuro….per tutti”
“Si dottore ma….”
Non ebbe il tempo di finire la frase che si trovò teletrasportato nel salotto della villa del dottore.
“Ivan ti ha teletrasportato qui per accorciare i tempi. Non preoccuparti Francoise è già stata informata che io avevo bisogno di te qui...mi sono inventato una scusa per non farla preoccupare.”
“Dunque” proseguì il dottore “ho chiesto informazioni riservate su quel Ross ad alcune persone fidate, queste mi hanno confermato che si tratta del figlio di uno degli ultimi sostenitori del fantasma nero. Anche se quell’organizzazione ora non esiste più come ben sai, esistono comunque dei sostenitori che negli anni hanno continuato a sostenere quegli ideali tramando nell'ombra.
Non ti nascondo Joe che il loro obiettivo principale sei tu…"
Il ragazzo strinse i pugni….
"Da quanto mi hai detto è possibile che Ross quel giorno all'istituto ti abbia riconosciuto ecco spiegato il motivo di quello sguardo".
"Avevo ragione allora, quella sensazione che ho provato e anche questo costante pensiero che mi ha tormentato erano fondati… ma se è così allora anche Francoise e Alaia sono in pericolo...se succedesse qualcosa a loro non me lo potrei mai perdonare!".
"Ivan, so che ti costa molta fatica ma ti chiedo di riportami a casa Francoise e mia figlia hanno bisogno di me!".
"Ci proverò Joe ma ricordati di fare attenzione".
Il piccolo cyborg riunì tutte le sue forze e riuscì a teletrasportare nuovamente Joe nella sua casa in Francia.
Francoise fu sorpresa di vederlo riapparire così dal nulla.
"Joe...sei già di ritorno? Il professore mi aveva detto che aveva bisogno di te per qualche giorno...anche se, sinceramente non ho capito bene il perché…"
"Francoise...." dall'espressione del volto di Joe lei capì che era successo qualcosa,
"Joe….dimmi la verità...cosa sta succedendo… cosa voleva il dottore di cosi urgente da farti teletrasportare li da Ivan e poi riportarti indietro nel giro di poche ore…"
Lui prese fiato e cercò di mantenere la calma, per quanto possibile...
"Tu e la bambina siete in pericolo... "
"Che cosa?! Spiegati meglio Joe".
Il ragazzo allora le raccontò tutto dall'inizio,dal quel giorno all'istituto fino alle recenti scoperte del dottor Gilmore.
"Loro vogliono me, sono io il loro obiettivo principale…tu e la bambina dovete andare via da qui..in un posto sicuro..io mi occuperò di Ross."
Francoise era incredula...le sembrava di essere tornata indietro con il tempo…
"No Joe...io non ti lascerò solo...dal dottore andrà solo Alaia...io starò al tuo fianco...il matrimonio è anche questo!".
"Ma non essere sciocca… tu andrai in un posto sicuro con la bambina…lei ha bisogno della mamma...di tutto l'amore e la protezione che tu le hai dato fino ad ora! Io vi proteggerò sempre...siete la mia vita!...Per favore Francoise non aggiungere altro...per me è già difficile così".
Il telefono di Joe squillò "Sono Jet e Albert...sono venuti a prendervi per portarvi al sicuro".
Francoise non ebbe il tempo di ribattere...Jet e Albert entrarono in casa e lei si diresse verso la stanza della bambina..dormiva...la prese in braccio avvolta nella coperta e tornò in sala dove gli altri la stavano aspettando...i suoi occhi erano colmi di lacrime…
"Andiamo Francoise…"disse Albert
I tre si diressero verso la porta e uscirono di casa.
Durante il viaggio però vennero individuati da Ross e i suoi uomini.
"Andiamo...è il momento di prendere la bambina...mi raccomando non le deve essere fatto alcun male! È troppo importante ai fini della riuscita del piano"
"Si signore…"
Affiancarono la macchina dove viaggiavano Jet, Albert, Francoise e la piccola, cercarono di buttarli fuori strada ma Jet da abile pilota fu in grado di tenere la macchina nella carreggiata…
"Bastardo non molli eh...bene...proviamo con le maniere forti".
Dall’ auto di Ross venne lanciata una bomba che finì sulla carreggiata provocando la fuoriuscita del gas che impediva di vedere un palmo dal naso e inoltre rallentava i sensi e riflessi dei tre cyborg .
Ross scese dall'auto e andò verso la macchina dove si trovava la piccola.
"Eccoti qua"
Jet,Albert e Francoise erano svenuti e per Ross fu facile prendere Alaia.
Quando Francoise si riprese si ritrovò sdraiata su un letto… Jet e Albert l'avevano portata in quello che doveva essere il posto sicuro.
"Jet...Albert…"
"Come ti senti Francoise?"
"Stordita...ho male dappertutto...dov'è la mia bambina?"
Notò subito il cambiamento d'espressione nei volti dei suoi amici…
"Ditemi dov'è Alaia!"gridò
"Francoise...Ross ha preso Alaia mentre eravamo svenuti in auto…"
Lei provò a dire qualcosa ma non ci riuscì…
Jet le aveva somministrato del calmante per tenerla tranquilla.
"Scusami davvero Francoise ma è meglio tu dorma...penseremo noi a ritrovare la bambina! Quei maledetti la pagheranno cara".
Joe venne immediatamente informato dell'accaduto.
Il ragazzo dopo il devastante dolore iniziale cercò di trasformare la rabbia in ragionamenti utili.
Si mise in contatto telepatico con Ivan chiedendogli di portarlo nella villa del dottore...il piccolo lo accontentò utilizzando tutte le sue forze.
"Grazie Ivan…"
"Joe sei qui!"
"Dottore...Alaia è stata rapita…"
"Ivan mi ha informato dell'accaduto non appena Jet si è messo in contatto con tutti voi".
"Il nemico è spietato, sono intenzionati a vendicare il nome del fantasma nero…
Hanno armi molto potenti e sanno tutto di te 009… ti hanno studiato a fondo per individuare i tuoi punti deboli" disse Ivan
Mi hanno studiato...i miei punti deboli…si ripeteva mentalmente Joe…
"Un attimo dottore… se come ha detto Ivan mi hanno studiato e conoscono tutti i miei poteri e punti deboli...allora cambiano tutto!"
"Che vuoi dire ragazzo?"
"Mi modifichi dottore…"
"Ma cosa ti salta in mente?"
"Dottore… glielo sto chiedendo seriamente...mi modifichi...potenzi il mio corpo anche a costo di sacrificare quel poco di umano che mi rimane! Devo salvare Alaia! Non mi importa se vivrò poi...l'importante è che Francoise e Alaia siano salve...il mio compito è questo."
Il dottore non sapeva come ribattere ma lo sguardo deciso di Joe lo aiutò a rispondere
"Joe… se è questo quello che vuoi allora lo farò ma ti avverto che questo ulteriore potenziamento potrebbe essere letale per te...perderai tutto ciò che ti è rimasto di umano...a quel punto...sarai una macchina a tutti gli effetti"
Il dottor Gilmore parlò a Joe in modo duro ed esplicito non nascondendogli nessun dettaglio.
"Ho capito dottore...proceda…"
CAPITOLO 5
"Ho preso la bambina…"
"Molto bene Ross, ora aspettiamo che 009 venga a farci visita, hai preparato per lui l'accoglienza che si merita?"
"Certo...la base dove lo accoglieremo è un arsenale pieno di armi da combattimento... 009 non uscirà vivo da li…"
"Ross… ricorda di non sottovalutarlo...lui e la sua squadra hanno sconfitto il fantasma nero...anche se lo abbiamo studiato attentamente lui resta comunque un avversario forte!"
"Signori... lo so benissimo… ma vi prego di non dimenticarvi che noi abbiamo un' arma potentissima...ovvero la bambina…
Lo colpirò nei sentimenti"
Francoise si destò dal sonno indotto dall'iniezione che Jet le aveva fatto qualche ora prima, ancora un po' intorpidita dall'effetto si guardò intorno…
"Hei... ti sei svegliata… scusami ma ho dovuto farlo...eri troppo agitata…"
"Non fa niente Jet…"
Il ragazzo le prese la mano" Non preoccuparti, la riporteremo a casa…"
"Aveva ragione Joe quando mi diceva che data la nostra condizione non era il caso di mettere in mezzo un figlio... e io da egoista ho insistito, ho voluto adottare Alaia e non sono nemmeno stata in grado di difenderla.
Per colpa mia lei e Joe sono in pericolo…."
"Tesori...non dire così...non è colpa tua...vedrai Joe la salverà e tornerete ad essere felici tutti e tre insieme."
"Guarda Jet"disse lei mostrando l'anello all'amico, " La sera che Joe è tornato dal viaggio a Baku...mi ha chiesto di sposarlo…"
"Ma è una notizia fantastica!", "Io...io..non credo di meritarmelo…"
"Ahh Francoise...così non va bene...questi discorsi non portano da nessuna parte! Cerca di reagire! Non è il momento di fare la bambina!"disse Albert,
"In questo momento devi tirare fuori il tuo carattere forte! Alaia e Joe hanno bisogno di questo! Non di una ragazzina piagnucolona!"continuò.
Le parole di Albert la fecero riflettere, si rese conto di avere un atteggiamento infantile.
"Ragazzi...vi prego di scusarmi...per me è molto difficile…",
"Francoise, lo è per tutti...ma tu sei una donna forte, l'hai dimostrato molte volte.
In questo momento devi essere una leonessa e tirare fuori gli artigli...fallo per Joe e Alaia".
Intanto nel laboratorio il dottor Gilmore stava ultimando i preparativi per l'operazione di Joe
"Non lo posso fare,non posso potenziarlo, per lui sarebbe la fine…"pensava l'anziano.
Joe entrò in laboratorio
"Sono pronto dottore",
lui annui con la testa e il ragazzo si stese sul lettino operatorio.
Una volta sedato il professore procedette con l’applicazione sul corpo del ragazzo degli elettrodi necessari per monitorare i valori dei parametri vitali.
"Ragazzo mio...mi dispiace ma io non effettuerò nessun potenziamento al tuo corpo.
Modificherò solamente alcuni dei tuoi parametri in modo tale che Ross si trovi spiazzato e poi effettuerò una verifica generale di tutti i tuoi componenti per essere sicuro che tutti funzionino al meglio.
Tu sei forte e vincerai oggi come in passato”.
CAPITOLO 6
Aprì gli occhi, vide sopra di lui le luci della sala operatoria, si sentiva stordito dall’anestetico che Gilmore gli aveva somministrato, si guardò intorno, tutto era in ordine…
Ripensò a tutte le volte che dopo le battaglie era stato portato in quella sala per essere risistemato dal dottor Gilmore,al suo risveglio Francoise era accanto a lui e gli sorrideva e con tanto amore si occupava poi delle medicazione...
“Devo andare”…
“009 sta venendo qui...”
“Signori, è tutto pronto per accoglierlo come voi avete progettato”
“Bene Ross… mostraci la tua fedeltà portando a termine il piano con successo e avrai la ricompensa che ti meriti”
“Grazie Signori...non vi deluderò”
Joe era partito, il dottor Gilmor gli aveva fornito indicazioni sul luogo dove gli era stato riferito essere il covo di Ross e dei suoi sostenitori.
“Alaia papà sta venendo a prenderti”.
Arrivò nel luogo che il professore gli aveva indicato, si trattava di un vecchio porto navale abbandonato, c’erano vecchie barche attraccate sul molo,l’edificio dove probabilmente si teneva il mercato del pesce era deserto.
Si sentiva solo il rumore del mare…
Joe s'incamminò verso l'entrata dell'edificio, l'interno era illuminato da freddi neon bianchi, c'erano scaffali con scatolini,banchi da lavoro con sopra reti e strumenti da pesca.
Ad un tratto una voce ruppe il silenzio "Benvenuto 009...ti stavo aspettando!" In quel momento si accesero le luci e l'edificio fu illuminato come fosse giorno, Joe vide che sulle pareti vi erano poste telecamere e diverse pistole laser che in quel momento erano tutte puntate su di lui.
Istintivamente posò la mano sulla sua pistola "Getta a terra la pistola 009 altrimenti assaggerai la potenza di quei laser".
"Maledetto….dove sei...vieni qui e affrontami!".
"009 fai come ti ho ordinato...getta la pistola...ricorda che c'è di mezzo una bambina"concluse la frase con una risata macabra.
Joe gettò a terra l'arma…
Improvvisamente dal soffitto scesero dei cavi d'acciaio che lo avvolsero immobilizzandolo in quel momento comparve davanti a lui Ross.
"Eccomi 009 sono qui",
gli si avvicinò stringendogli una mano sul collo mentre Joe si dimenava per riuscire a liberarsi dalla stretta.
"Non ho intenzione di ucciderti ora soffocandoti...sarebbe troppo poco il divertimento".
"009 è in pericolo, ha bisogno del vostro aiuto" Ivan comunicò il messaggio a tutti gli altri cyborg che si misero subito in partenza per andare ad aiutare il loro amico e riportare a casa la piccola Alaia.
"Ross...lascia stare mia figlia...sono io il tuo obiettivo... lei non c'era…"
"Ahahah tua figlia...è ridicolo...tu e la tua amichetta avete adottato quella bambina perché essendo due macchine non potete averne in modo naturale… e hai il coraggio di dire che è tua figlia! Come pensate possa crescere con un padre e una madre che sono poco più di un robot…gliela rovinate voi la vita!"
Quelle parole ebbero su Joe un effetto di rabbia estrema che servì a caricarlo talmente tanto che riuscì a liberarsi dalla morsa che lo imprigionava.
Fece per raccogliere la pistola ma Ross con un calcio la gettò lontano,Joe attivò l'acceleratore e afferrò Ross alle spalle cercando di disarmarlo ma in quel momento una scarica elettrica potentissima lo colpì facendolo finire a terra quasi privo di sensi.
"Pensavi davvero fosse così semplice 009?, ti avevo avvertito che qui tutto è studiato apposta per distruggerti!"si chinò su 009 per ammanettarlo e fu in quel momento che 009 gli sferrò un pugno che lo scaraventò sulla parete opposta.
Ross si rialzò a fatica barcollando
"Basta ne ho abbastanza di te...vendicherò i fantasmi neri che tu e i tuoi simili avete ucciso e renderò loro onore"
Joe riprese la sua pistola e si scagliò contro Ross il quale in un primo momento sembrò avere la meglio ma poi cedette ai colpi di 009 e restò a terra immobile.
Joe quindi si staccò da lui per andare a cercare Alaia ma proprio in quel momento Ross lo colpì alle spalle con un raggio laser che creò uno foro nella schiena di Joe il quale cadde a terra immobile.
"E ora il colpo finale!" Ross stava per infierire ulteriormente su Joe a terra inerme ma uno sparo lo colpì alla mano, lui si voltò e vide tutti gli altri cyborg e il dottor Gilmore.
"E così mi hai portato anche gli altri burattini Gimore, ti ringrazio...vi eliminerò tutto in una volta".
Arrivarono anche i robot dell'esercito di Ross iniziò uno scontro a fuoco tra i due gruppi.
Ross notò che 009 non era più dove l'aveva lasciato, infatti approfittando della confusione Joe lentamente si stava dirigendo verso il cuore di quella specie di laboratorio che quel vecchio porto era diventato e dove quasi sicuramente si trovava Alaia.
Arrivò davanti alla porta di quella stanza e la porta scorrevole si aprì...vide la bimba che giaceva in una culla all'interno di una teca di vetro ma attorno alla teca vi erano state sistemate cariche esplosive pronte ad esplodere.
Ross lo raggiunse "E ora cosa pensi di fare? Mi basterà premere un tasto e quelle mine esploderanno...tu sarai colpevole anche della morte di quella bambina oltre che di aver intralciato i piani della mia stirpe".
"Ross...lei non c'era...se è me che vuoi, sono qui…"
"Sai 009, hai tu il potere di salvare la bambina...se vuoi che lei viva devi autodistruggerti...a te la scelta"
concluse Ross con un ghigno.
Intanto gli altri cyborg si stavano occupando di mettere ko gli uomini di Ross.
"Dobbiamo fare in fretta"disse Albert al resto del gruppo mentre gli altri erano impegnati con gli ultimi rimasti.
"E questi erano gli ultimi"esclamò soddisfatto Chang dopo aver abbrustolito con la sua fiamma un gruppo di soldati.
"Andiamo a cercare Joe prima che sia troppo tardi.
Francoise riesci a percepire qualcosa?",
la ragazza si concentrò e il suo finissimo udito individuò la stanza dove si trovavano Joe, Ross e la piccola Alaia.
"Gli ho trovati, sono nel sotterraneo,in una specie di laboratorio di comando.
Percepisco le onde cerebrali di Joe molto deboli…è in pericolo di vita!"disse sgranando gli occhi.
I ragazzi si diressero di corsa verso il sotterraneo ma lungo la strada vennero intralciati nuovamente da altri robot.
Nella mente di Joe si accavallano molti pensieri "Sta mentendo!Non devo cascarci. Non ho alcuna certezza che se lo faccio poi Alaia sarà salva….. e se invece non fosse così?
Se la mia autodistruzione fosse sufficiente per salvare mia figlia?”
“Il tempo stringe 009, se non deciderai tu lo farò io e così morirete entrambi”
Joe attivò l’acceleratore utilizzando le ultime forze che gli erano rimaste, ricomparve dietro a Ross il quale non riuscì ad evitare la sua presa.
“Ho attivato il mio meccanismo interno di autodistruzione tra poco esploderemo entrambi”
Ross si divincolava ma non riusciva a liberarsi dalla stretta di 009 che si faceva sempre più forte “Ma com’è possibile che tu abbia ancora tanta forza dovresti già essere morto da un pezzo”
“Prima di venire a trovarti il mio corpo è stato potenziato…era una sorpresa per te”
“Maledetto insignificante cyborg”
In quel momento gli altri ragazzi arrivarono nella stanza e subito si resero conto di quanto stava accadendo.
“Ha attivato il processo di autodistruzione...”disse Jet in tono allarmante,
“E’ impazzito….non si salverà….”continuò Bretagna.
Francoise notò la culla di Alaia e la dinamite che la circondava “Joooeee...” l’urlo della ragazza arrivò al suo amato il quale attraverso la comunicazione telepatica le disse “Amore, il mio sacrificio è necessario per salvare Alaia… ma non essere triste… io sarò con voi e vi proteggerò sempre”la ragazza scoppiò in lacrime.
Nella stanza si materializzarono improvvisamente Ivan e il dottor Gilmore.
“Mirate tutti a Ross...se riusciamo a separarli in tempo forse esiste una possibilità di salvare Joe”disse Ivan.
I ragazzi fecero come ordinato da 001 puntarono le loro pistole laser verso il corpo di Ross il quale dopo pochi secondi cadde e terra senza vita.
Il dottor Gilmore corse accanto al corpo di 009, estrasse un coltello dalla tasca e incise l’addome di Joe all’altezza del cuore, senza esitare tagliò alcuni collegamenti e il timer interno che indicava il countdown di autodistruzione si arrestò.
L’anziano si inginocchiò a terra stremato”Ci dovrò lavorare un bel po'...ma è salvo”.
Tutti fecero un sospiro di sollievo,
Francoise fu attirata dal suono proveniente dalla culla di Alaia e corse verso di lei per liberarla, sorrise nel vedere la piccola che giocherellava con il campanellino degli angeli che Joe le aveva regalato per il suo compleanno.
“Il tuo angelo avrebbe dato anche la sua vita per salvarti piccola”.
Prese la bimba in braccio e insieme ai suoi compagni uscirono dall’edificio.
Era tutto finito.
CAPITOLO 7
Arrivati alla villa di Gilmore Joe fu portato subito in sala operatoria dove il dottore procedette con le operazioni necessarie per ripararlo.
I ragazzi nel frattempo dopo aver risposto le loro rispettive armi si riunirono in salotto per riposarsi fisicamente e mentalmente e attendere insieme notizie dal dottore.
Francoise dopo aver dato il biberon e fatto il bagnetto alla piccola la lasciò a giocare con Ivan e andò a si sedersi sulla sedia davanti alla porta della sala operatoria e non si mosse da li.
“Povera Francoise sarai affamata”disse Chang avvicinandosi a lei con in mano un vassoio pieno di pietanze.
“Ti ringrazio Chang ma non mi va ora...”,”Eh no...non accetto rifiuti,devi farti forza e mangiare.
Hai bisogno di energie cara”la ragazza sorrise al tenero cinese che era sempre molto carino nei suoi confronti.
“Sono già 5 ore che Gilmore sta lavorando su Joe… era preso proprio male…”disse Geronimo
“Il dottore ha arrestato l’autodistruzione per un pelo...ci è mancato poco questa volta”continuò Jet
“Credo ci vorrà un bel po' ancora prima che Gilmore esca da li e poi Joe dovrà riposare parecchio”aggiunse Bretagna.
La notte era ormai giunta e ognuno andò in quella che un tempo era stata la propria stanza.
Francoise era sempre li, seduta in quella sedia, immobile.
In quei momento ripensava a tutto quello che aveva vissuto con Joe, a quando si erano conosciuti,
a tutte quelle volte che l’aveva fatta arrabbiare, a quando aveva capito di essersi innamorata di lui e dopo diverso tempo era finalmente arrivato il loro primo bacio….mentre riviveva quei momenti sorrideva.
“Caspita amore, dovevi essere preso proprio male...il dottor Gilmore ti sta operando da quasi 7 ore”pensò tra se.
Finalmente quando era quasi l’alba Gilmore uscì dalla sala, Francoise si era addormentata ma quando sentì la porta scorrere riaprì gli occhi.
“Dottore….come sta?”
“Bambina mia...ho dovuto lavorare parecchio su di lui,ho avuto qualche difficoltà in qualche momento….le sue condizioni erano molto critiche...”disse l’anziano in tono affaticato
“Ma per fortuna Joe è forte...ha resistito e c’è l’ha fatta!”
La ragazza abbracciò il dottore”La ringrazio infinitamente per aver salvato Joe”,
“Avrà bisogno di un lungo periodo di riposo per riprendersi...”
“Posso vederlo?”
“E’ ancora sotto l’effetto dell’anestesia, entra qualche minuto soltanto”.
“Grazie”disse lei.
Il dottore si avviò verso la sua camera per andare a riposa e Francoise entrò in sala operatoria.
Il ragazzo dormiva, Francoise diete uno sguardo ai suoi parametri vitali, tutto era nella norma.
Si sedette accanto a lui e gli accarezzò la mano.
Lo guardava e pensava”Quanto sei bello...”, gli passò una mano tra i capelli e poi si chinò su di lui per dargli un bacio sulle labbra.
“Riposa amore mio...torno dopo”e uscì.
Qualche ora più tardi Joe cominciò a svegliarsi.
Provò ad aprire gli occhi e anche se aveva la vista annebbiata riuscì a distinguere le luci della sala operatoria “Com’è possibile?!...” si chiese.
Provò a mettere a fuoco meglio e girare la testa “E’ la sala operatoria del professore...come posso essere qui? Stò sognando?”
Sentì il bip che segnava il suo battito cardiaco “Allora sono vivo”.
In quel momento il dottore entrò “Ragazzo mio ti sei svegliato, come ti senti?
“Come se fossi stato smontato e rimontato...”
“In effetti è un po' quello che ho fatto Joe”disse il dottore sorridendo.
“Dottore….come faccio ad essere vivo? Insomma avevo attivato il processo di autodistruzione ed avendo fatto quelle modifiche su di me non c’era modo di arrestarlo"
“Beh vedi, ad essere sincero non ti ho modificato...ho solo sistemato alcuni tuoi parametri...non me la sono sentita di farlo e poi sapevo c’è l’avresti fatta lo stesso”.
Joe sorrise ”La devo ringraziare per avermi salvato la vita dottore, ma Alaia e Francoise dove sono?”
“La piccola dorme e Francoise dopo aver atteso tutta la notte la fine dell’intervento seduta qui fuori credo stia riposando anche lei”.
Nel pomeriggio Francoise tornò da Joe.
Il ragazzo appena sentì il rumore della porta che si apriva si voltò e la vide entrare
"Ciao…"le disse sorridendole,
lei ricambiò il sorriso avvicinandosi
"Come ti senti?"
"Ora che sei qui molto meglio…"le afferrò la mano stringendola dolcemente.
"Alaia?come sta?"
"Benissimo, ha mangiato e ora è di la a giocare con tutti gli zii che non vedevano l'ora di averla tutta per loro".
Il dottore fece il suo ingresso nella stanza, non si era accorto della presenza di Francoise, teneva gli occhi bassi su dei fogli.
"Oh scusatemi ragazzi spero di non aver interrotto nulla…"disse con un sorriso imbarazzato.
"Non si preoccupi dottore...venga pure",
"Procede tutto bene ragazzo mio, questa notte puoi spostarti nel tuo letto però mi devi promettere che farai riposo assoluto se vuoi riprenderti in fretta..
Fai come ti dico o con i tuoi pezzi faccio un giocattolo per tua figlia!"
Tutti scoppiarono a ridere
"Dottore, mi occupo io di lui"
"Ohh si..per fortuna ci sei tu cara...ti faranno santa con un uomo così"e uscì.
Qualche ora più tardi dopo aver accompagnato Joe nella sua stanza e avergli fatto un po' di compagnia Francoise si occupò della piccola, Chang era in cucina intento a preparare la cena, gli altri ragazzi erano in salotto, chi leggeva, chi guardava la tv e chi semplicemente si rilassava sul divano in attesa di cenare.
Respiravano aria di tranquillità finalmente.
Francoise entrò in salotto con in braccio la piccola e annunciò ai ragazzi che la cena era pronta, nessuno di loro se lo fece ripetere due volte e nel frattempo anche Joe era sceso in cucina.
Durante la cena il dottor Gilmore richiamo l'attenzione di tutti
"Ragazzi miei...Vi sono immensamente grato per aver salvato ancora una volta la Terra e i suoi abitanti oltre che la piccola Alaia.
Vi voglio ringrazio anche per essere ancora una volta qui riuniti a tener compagnia ad un povero vecchio scienziato"concluse il dottore e tutti fecero un brindisi.
CAPITOLO 8
Dopo qualche giorno i ragazzi erano pronti per tornare ognuno nella propria città, si radunarono in sala da pranzo dove Chang aveva preparato quello che sarebbe stato l'ultimo pranzo insieme dopo quei giorni passati alla villa di Gilmore.
Durante il pranzo Joe prese la parola
"Vi chiedo un attimo di attenzione…
Ho qualcosa di molto importante da dirvi" guardò Francoise sorridendo, lei capì subito che si riferiva al loro matrimonio.
"Ragazzi…"disse prendendo la mano alla ragazza,
"Io e Francoise ci sposiamo!"
Nei volti di tutti comparve un sorriso e a Gilmore scese una lacrima.
"Era ora che ti decidessi a farle la proposta Joe"disse Jet e insieme agli altri applaudirono i futuri sposi.
"Sono felicissimo per voi figlioli...è una notizia meravigliosa"commentò il dottore.
"Per l'occasione siete tutti invitati da noi in Francia.
Appena saremo a casa vi informeremo sui dettagli.
A fine giornata tutti ripartirono, erano felici perché presto si sarebbero riuniti per il lieto evento annunciato poche ore prima.
Francoise guardava fuori dal finestrino, era assorta nei pensieri, c’erano mille cose da organizzare per il matrimonio...location, chiesa, fiori e soprattutto il vestito…
“Francoise...a che pensi?”le chiese Joe
“Alle mille cose da preparare per il matrimonio Joe… l’ho desiderato tanto e ora non so da dove iniziare...”
“Pensavo che il posto perfetto potrebbe essere quella villa in campagna con quel parco enorme….e la celebrazione potrebbe avvenire nel chiosco….”
“Sarebbe magnifico poter sposarci li...circondati dalla natura...solo che è molto richiesta…”disse lei.
“Sapevo che alla sposa sarebbe piaciuta l’idea, infatti ho già fissato un appuntamento per andare a vederla per decidere come sistemarla...”aggiunse Joe.
“Che bella sorpresa...non vedo l’ora...”,
“E io non vedo l’ora che tu sia mia moglie ed avere finalmente una famiglia mia con te e Alaia...”lei lo guardò con gli occhi lucidi e gli appoggiò la mano sulla gamba.
“Mamma...”i due vennero scossi dalla vocina di Alaia che dal suo seggiolino li avvisava che si era svegliata.
“Ciao piccola...hai dormito tanto...siamo quasi arrivati a casa….”.
Dopo circa una mezzora arrivarono a casa, Francoise si occupò della bambina mentre Joe scaricava i bagagli e metteva la macchina in garage.
Quando arrivò in casa Alaia stava guardando i cartoni alla tv mentre Francoise in cucina le preparava la cena, lui si sedette sul divano con la bimba che gli saltò in braccio.
“Fermi così che vi faccio una foto!”disse Francoise con il telefono in mano per immortalare quel bel momento di padre e figlia.
“Dai piccola, la pappa è pronta”disse dirigendosi poi verso il divano con il piatto in mano.
La piccola affamata non se lo fece ripetere due volte e si fece mettere la bavaglia in attesa del primo boccone e in poco tempo mangiò tutto.
La serata poi passò in tranquillità, giocarono con Alaia fino a quando non fu esausta e dopo che volle essere portata a letto dal papà crollò in un attimo.
Joe uscì dalla camera della piccola chiudendo delicatamente la porta dietro di se dirigendosi in salotto, Francoise era stesa sul divano e lui rimase a guardarla come assorto
“Che c’è? ”chiese lei “Nulla..” sorrise
“Ero rapito da te”.
“Dai vieni qui”disse lei battendo la mano sul divano, lui la raggiunse e appena le fu accanto lei gli si accoccolò addosso.
Rimasero per un po' così, stretti l’uno all’altra ascoltando il loro respiro nel silenzio della loro casa.
"Andiamo a dormire anche noi Joe?",
lui non rispose ma si alzò tenendo Francoise in braccio e la portò così fino alla loro stanza da letto, qui l'adagió delicatamente sul materasso e prima di staccarsi da lei posò le labbra sulle sue per poi stendersi accanto a lei.
"Francoise…"
"Dimmi…"
"Ho avuto paura di perdervi…sarei stato pronto a fare qualsiasi cosa pur di salvarvi",
"Joe… anche io ho avuto paura, però sapevo che tu ci avresti salvato, ne ero certa…" lui la guardò negli occhi
"Francoise.. voglio che mi prometti che se in futuro dovessero esserci delle nuove missioni...tu non parteciperai ma resterai con Alaia"
"Ma cosa mi stai chiedendo? Come posso farti una promessa così?"
"Ma non capisci? Se morissimo entrambi allora? Lei sarebbe nuovamente sola!
Me lo devi promettere perché voi siete le persone più importanti della mia vita e se foste in pericolo io non ragionerei a mente lucida!...
Quest’ultima battaglia per me è stata particolarmente dura perché in gioco c'era la vostra salvezza.
Per favore… fammi questa promessa!"le disse con sguardo serio e irremovibile.
Lei abbassò la testa "Come vuoi…"disse sconsolata.
Lui la baciò
"Grazie...
Ora però basta argomenti pesanti...abbiamo un matrimonio da organizzare signora Shimamura!"si sdraiò su fianco rivolto verso di lei.
Lei lo guardò facendo si con la testa "Pensavo di chiedere a Cathrine di darmi una mano con i preparativi e anche con la bambina",
"Si buona idea…io mi sono già preso una pausa dal lavoro...ho dei dettagli di cui occuparmi…e poi chiederò ai ragazzi di darmi una mano… Jet e Albert si sono già offerti…".
Continuarono per un po' a pianificare dettagli per il grande giorno e poi si addormentarono…..
(Questa è la prima Fanfiction che pubblico….grazie a tutti i lettori!! Spero vi sia piaciuta...)
© 20/06/ 2020
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